“Non pensavo che fosse così facile sradicare la storia” commento Trevize. “Per molti versi non è facile. Però un governo deciso e potente può indebolire notevolmente. Se sufficientemente indebolita, la storia primitiva finisce col dipendere da materiale sparso e tende a decine a degenerare in racconti popolari”
Ed eccoci arrivati all’ultimo romanzo del ciclo della Fondazione di Isaac Asimov. Ho finalmente completato la mia rilettura, dopo la prima volta nel lontano 1991. Gli stessi protagonisti del precedende L’orlo della Fondazione che intraprendono un viaggio per la galassia alla ricerca della Terra, il pianeta originario da cui tutto ebbe inizio e che è andato perduto/dimenticato/nascosto.
Mi sembra impossibile che gli esseri umani non afferrino l’importanza della conservazione dei fattori che li mantengono in vita.
L’intreccio rimane interessante, ma non ci sono più particolari riferimenti al piano Seldon che ha caratterizzato gli altri 4 romanzi del ciclo. E’ come se Asimov volesse allungare il brodo il più possibile, rendendo però il tutto troppo mistico e poco credibile.
Dopo di questo ha scritto ancora un paio di romanzi riconducili al ciclo della fondazione, sono però dei prequel che non ho mai letto e probabilmente mai leggerò.
Non sapremo mai come finisce la storia, a meno che non si viva per qualche decina di migliaia di anni.
Su Anobii 3 stelline.