Bandito senza tempo

Sto leggendo Un giorno dio era malato di Marino Severini e Alberto Sebastiani, ma del libro ne parlerò più avanti.

Una delle prime canzoni che raccontano è Bandito senza tempo e si è aperto un mondo di ricordi.

La prima canzone dei Gang che ho amato, quella che ricorda alcuni miei eroi e la prima che cantai su un palco nel lontano capodanno 92/93.

Soprattutto la ninnananna che ho usato per anni con i miei figli e non solo.

BANDITO SENZA TEMPO

Un tempo fu un bandito
Bandito senza tempo
Uccise un presidente
Ne ferì altri cento

Forse fu a vent’anni
O forse due di meno
Era con Gaetano Bresci
Sopra una nave lungo il Tirreno

Giocarono a tresette
Tresette con il morto
Il terzo era un gendarme
E il quarto un re, dal fiato corto

Un tempo fu a Milano
Dove si va a lavorare
C’erano tante bande
Quante banche da rapinare

Forse fu per caso
Che con Pietro Cavallero
Fece la comparsa
In un film in bianco e nero

Gli diedero fucili
E pistole di terza mano
Un passaporto falso
Per fuggire via lontano

Un tempo per paura
O forse per coraggio
Si fece catturare
Alla catena di montaggio

Quel tempo chi lo ricorda
Lo Stato aveva mal di cuore
Così a Renato Curcio
Chiese in prestito nuove parole

Con quelle partì all’assalto
Di nuovi mulini a vento
Incontrò anche un sorriso
Lungo la strada che porta a Trento

Un tempo, questo tempo
Con un’arma un po’ speciale
Una Magnum Les Paul
Spara canzoni che fanno male

Ora ha una nuova banda
E un fazzoletto rosso e nero
Quando attacca “I fought the law”
Fa saltare il mondo intero

Ma un tempo fu un bandito
Bandito senza tempo
Veniva con la pioggia
E se ne andava via col vento

@ Gang

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