Libri letti nel 2021

Eccoci all’ennesimo elenco.
Questi sono i libri che ho letto nel 2021.
In corsivo quelli che in realtà ho ascoltato come audiolibro su Audible.
A fianco l’immancabile voto che ho dato su Anobii.
Il link se ho scritto qualcosa su questo blog, naturalmente avrei voluto scrivere qualcosa su tutto, ma come al solito non mantengo nessuna promessa.

Quando alla fine riusciremo a credere nelle nostre promesse. (Eden, SubsOnica)

L’elenco telefonico degli accolli, Zerocalcare ★★★★
Spillover, David Quammen ★★★★★
E allora le foibe?, Eric Gobetti ★★★
Il destino del cibo, Agnese Codignola ★★★
Una cosa oscura, senza pregio, Andrea Olivieri ★★★★
Il tempo di vivere con te, Giuseppe Culicchia ★★
Era meglio il libro, Valerio Lundini ★★
Volevo solo camminare, Daniela Collu ★★★
La chimica della bellezza, Piersandro Pallavicini ★★★★
Flora, Alessandro Robecchi ★★★★
Il silenzio, Don DeLillo ★★
Il pendolo di Foucault, Umberto Eco ★★★
Il mondo sotto sopra, Massimo Polidoro ★★★★
Bomba atomica, Roberto Mercadini ★★★
La Q di Qomplotto, Wu Ming 1 ★★★★★
La banalità del male, Hannah Arendt ★★★★
Il re ombra, Maaza Mengiste ★★★
I sette killer dello Shinkansen, Kotaro Isaka ★★★★
Helgoland, Carlo Rovelli ★★★
Dante, Alessandro Barbero ★★★
Il Miglio Verde, Stephen King ★★★★★
L’arte del buon uccidere, Piersandro Pallavicini ★★
Peccato mortale, Carlo Lucarelli ★★★★
L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome, Alice Basso ★★★
La farina dei partigiani, Andrej Marini Piero Purich ★★★★★
Prima gli italiani, Francesco Filippi ★★★
Un gioco infame, Massimo Polidoro ★★★★★
L’inverno più nero, Carlo Lucarelli ★★★★
Alleati del nemico, Eric Gobetti ★★★
Scrivere è un mestiere pericoloso, Alice Basso ★★★
Trieste selvatica, Luigi Nacci ★★★★
La casa delle voci, Donato Carrisi ★★
La scuola di pizze in faccia del professor Calcare, Zerocalcare ★★★
In ogni caso nessun rimorso, Pino Cacucci ★★★★
La nuova Cina, Simone Pieranni ★★★★
Bastogne, Enrico Brizzi ★★
Il passato è una bestia feroce, Massimo Polidoro ★★★★
Player One, Ernest Cline ★★★★★
Cose A proposito di libri, Il Post ★★★
Il sogno del drago, Enrico Brizzi ★★★
Léon, Carlo Lucarelli ★★★★
Sarà solo la fine del mondo, Liv Ferracchiati ★★★★★
Nel fiume della notte, Pietro Spirito ★★★
Gorilla Blues, Sandrone Dazieri ★★★
La città & la città, China Miéville ★★★★★
Chiamami col tuo nome, André Aciman ★★★★

Alabama

Alabama

Alessandro Barbero

AlabamaQuesti vecchi non si ricordano mai quel che vorremmo, e alla fine ti fanno solo perdere un sacco di tempo; adesso m’immagino che saranno ancora più vecchi, e più rammolliti. Se non li intervistiamo adesso moriranno tutti. Sono già morti quasi tutti, no?

È strano quest’ultimo romanzo di Alessandro Barbero, è una lunga intervista ad un reduce della guerra civile americana che racconta lo svolgimento di una battaglia e durante questa battaglia o forse alla fine dovrebbe essere avvenuto un episodio particolare che l’intervistatrice aspetta che le venga raccontato. È quindi un racconto fiume costruito come lo racconterebbe un vecchio che salta da un argomento all’altro arrivando al punto magari dopo diverse pagine o forse non arrivandoci mai e Barbero usa questo espediente per raccontare fatti all’apparenza inutili per lo sviluppo della storia ma utili per far capire al lettore come si svolgeva la vita negli stati del sud a metà ottocento e come era la vita per chi combatteva nei diversi schieramenti di quel massacro che è stato la guerra di secessione. E così abbiamo questo vecchio che parla e parla, che salta da un argomento all’altro magari ripetendosi anche come sanno fare bene i vecchi quando raccontano e non si capisce mai se prima o poi arriverà a qualche punto oppure continuerà così in eterno oppure terminerà il racconto sul più bello perché potrebbe addormentarsi. Io comunque ho sempre detto che Barbero è molto più bravo a scrivere saggi anche se quello su Dante non mi è piaciuto ed è sicuramente molto più bravo a divulgare nelle conferenze dove è oramai diventato un vero mattatore, ma non mi sono mai piaciuti molto i suoi romanzi ed oramai ne no letti più d’uno e mi sono sempre sembrati dei libri di storia mascherati. Questo è una cosa nuova, ma non mi è piaciuto lo stesso perchè non seguendo un filo logico importante ci si perde un po’ nei ragionamenti e nei racconti del vecchio un po’ come immagino ci si perda in questa mia recensione.

Hanno un bel coraggio, comunque, a protestare per come noialtri trattiamo i negri, che lassù da loro un poveraccio che lavora in fabbrica fatica sotto padrone tal quale un negro, solo che qui quando il negro è troppo vecchio per lavorare il padrone continua a dargli da mangiare lo stesso, lassù invece dice il giornale che li cacciano in strada a crepare come cani, e poi vengono a dire a noi come dobbiamo trattare i negri.

Giudizio 3/5 ★★★

Oliva Denaro

Ho ascoltato: Oliva Denaro

di Viola Ardone

letto da Emanuela Jonica

Audible, 6h e 47min

Oliva Denaro

Il femminile singolare non esiste.

La politica la facciamo tutti, in un modo o nell’altro. Ogni cosa è politica, le nostre scelte, quello che siamo o non siamo disposti a fare per gli altri.

Siamo tutte giuste e tutte sbagliate.

Ho finito con gli occhi pieni bagnati e le guance rigate di lacrime.

Dire di sì lo sa fare anche l’asino, il no invece costa fatica, ma quando inizi non la smetti più.

Bellissimo, davvero, letto con un sussurro sofferto dalla bravissima Emanuela Jonica.

Che colpa ne ho io se sono nata femmina.

Giudizio 5/5 ★★★★★

Ardbeg

Nel mese di aprile 2021 ho sentito il bisogno di tornare in Scozia.
Dopo le Highlands era il momento di andare su un’isola, Islay per la precisione. E se i prodotti delle isole sono famosi per la loro torbatura, io voglio provare il più torbato di tutti.
Questo Ardbeg è riconosciuto come uno dei migliori whisky al mondo e se io non sono assolutamente in grado di sentirci dentro nulla, in questo caso starei ore solo a sentirne il profumo. Fantastico.

ArdbegArdbeg Ten Years Old

Produttore
Ardbeg Distillery

Nazione
Scozia (Islay)

Varietà
Single Malt Scotch Whisky

Ingredienti
Malto d’orzo, torbatura alta

Gradazione
46%

Color oro antico, regala subito intensi aromi di fumo e iodio, seguiti da caramello, cacao, cannella ed agrumi. Al palato è bilanciato tra calore e acidità, in piena corrispondenza olfattiva, tornano le note affumicate che accompagnano ad un bellissimo finale di torrefazione. (fonte: bernabei.it)

Proletkult ad Alta Voce

Proletkult

È finalmente arrivato il momento di rendere pubblica un’altra mia lettura Ad Alta Voce.

In questo caso si tratta di Proletkult, romanzo del collettivo Wu Ming pubblicato nell’ottobre del 2018 e reso disponibile su Giap! da pochi giorni, scaricabile in forma gratuita in tutti i formati.

Come nel caso di Q di cui ho già scritto, anche con Proletkult devo mettere le mani avanti:

Registrato con un iPad, in macchina.
La qualità audio non è fantastica.
La recitazione è quella di un agente di commercio.
La pronuncia russa è quella di un milanese/toscano.
Sono 9 ore e 7 minuti in 35 file per 509 Mb.

Questo il Link: Proletkult – Wu Ming

Naturalmente sono ben accetti suggerimenti, complimenti e critiche.