Meno di zero

Meno di zero

di Bret Easton Ellis

Guardo ipnotizzato il tappeto di luci fluorescenti sotto il cielo viola e resto a lungo nudo alla finestra a fissare le nuvole che passano. Poi torno a sdraiarmi sul letto e tento di ricordare da quanti giorni sono qui. Alla fine mi alzo, cammino per la stanza e mi accendo un’altra sigaretta. E allora squilla il telefono. Queste sono le mie notti quando piove.

Meno di zero è il primo romanzo di BEE, scritto quando aveva più o meno vent’anni, ed in un certo senso è anche l’ultimo, o meglio, l’unico. Ho letto ultimamente American Psycho e Le schegge e si può dire che è sempre il solito Brat.

Alla festa ci sono per lo più ragazzi giovanissimi, spuntano in ogni stanza e sembrano tutti uguali: sottili, abbronzati, capelli biondi e corti, occhi azzurri dallo sguardo vacuo, stessa voce vuota e monotona, e così comincio a chiedermi se sono anch’io come loro.

Un diciannovenne universitario torna a Los Angeles per le vacanze di Natale e con i suoi vecchi e nuovi amici vive varie avventure. Siamo nella parte ricchissima di L.A. con questi ragazzini che si fanno di droghe varie e girano in Porsche.

Qui si può sparire senza saperlo.

Non c’è una trama vera e propria, è solo un susseguirsi di storie in un crescendo di violenza e depravazione.

E cos’è giusto? Se si vuole una cosa, è giusto prendersela. Se si vuol fare una cosa, è giusto farla.

È sempre lo stesso romanzo, però è scritto benissimo.

Giudizio 3/5 ★★★

Le Schegge

Le Schegge

di Bret Easton Ellis

Eravamo giovani e vivi e forti e niente poteva farci del male, e nulla riusciva a offuscare questa percezione, questa favola riguardo al nostro posto nel mondo, e ci rifiutavamo di prendere in considerazione qualunque idea di un destino orribile o una morte atroce che avrebbero potuto strapparci dal tempio dorato dell’adolescenza in cui risiedevamo.

Sigarette ai chiodi di garofano, cocaina, valium, quaalude, marijuana, sesso, auto sportive, champagne a fiumi, ville e piscine, le strade di Los Angeles, diciassettenni pieni di soldi, un serial killer, un ragazzo (uno?) psicopatico (forse), tanto sangue.

Lascia che tutti sappiano la verità, sarai libero ed essere te stesso, sei troppo giovane per interpretare una parte, sei troppo giovane per diventare già adulto.

Non avevo mai letto nulla di Bret Easton Ellis, rimedierò presto alla lacuna. Romanzo eccezionale che merita il massimo dei voti.

Se quelle canzoni parlavano, come un tempo avevo pensato, di un bambino che diventava uomo, ora parlavano anche, per il cinquantaseienne che ero, di un uomo che era rimasto bambino.

E musica, tanta musica, una colonna sonora continua, infinite canzoni rock e new wave, tra le quali non mancavano i miei Clash e Public Image.

It means nothing to me. This means nothing to me.

Giudizio 5/5 ★★★★★