Chi dice e chi tace

Chi dice e chi tace

di Chiara Valerio

Mi piace molto Chiara Valerio. Mi piace molto come scrive, mi piace molto come persona, mi piace molto come parla e mi è piaciuto molto quello che ho letto di lei fin’ora.

Aveva sottolineato la violenza degli esseri umani. Un sistema, non un caso. Mi ero chiesta se per esseri umani intendesse uomini, maschi, o se tra quegli esseri umani ci fossimo anche io o lei.

Romanzo strano questo, ma sono tutti romanzi strani i suoi. Siamo a Scauri, Lazio a due passi dalla Campania, mare. Scauri è anche il paese dove Chiara è nata.

Non c’entra l’amore in queste cose, Lea, è il senso della proprietà, l’occupazione del territorio. Lo sappiamo tutti, comincia in famiglia. Non sto dicendo che le famiglie creano per forza mostri. Sto dicendo che tutti, perché abbiamo vissuto in famiglia, sappiamo che il senso di colpa nasce al pensiero che uno abbia una vita fuori, qualsiasi vita.

Lea è affascinata da Vittoria, ma Vittoria è morta, improvvisamente, un incidente in casa, nella vasca da bagno. Ma a Lea, avvocato, le cose non tornano. Inizia così una specie di indagine che ci porterà a scoprire, forse, chi era veramente Vittoria.

Gli uomini sopportano meno delle donne, ma il fastidio è di tutti, maschi e femmine. Gli uomini però sono abituati al possesso, al controllo, la storia è dalla loro parte, e sopportano meno l’esistenza di una vita qualsiasi oltre la famiglia, la loro famiglia.

È una storia soprattutto di donne. Vittoria viveva con Mara, da vent’anni. Gli uomini sono personaggi secondari e non ne escono sempre benissimo. Giusto così.

Si fallisce ma non bisogna pensare che difendere le persone che si amano sia impossibile, per questo non bisogna amarne troppe, difendere è faticoso. E certe volte si può anche vincere.

La ricerca di Vittoria che servirà a Lea per trovare se stessa, un romanzo sulla ricchezza che tutto può sulla povertà, sulla giustizia e l’ingiustizia e soprattutto un romanzo sull’amore.

Queste le parole dell’autrice nella postfazione:

Non esiste nessuno. Forse manco io. Ma ascolto i racconti di persone conosciute e sconosciute e li intreccio. I racconti esistono, loro sì, da qualche parte. Sono eco, omaggi talvolta, e niente altro, non c’è esattezza e non c’è cronaca, tutto è mischiato, frainteso, inventato, mentito.

Giudizio 4/5 ★★★★